Il Castello di Donnafugata

Situato nel territorio di Ragusa dista circa 20 km dalla città dei tre ponti. Immerso fra i carrubi e circondato da un parco lussureggiante di circa 8 ettari, il castello rappresenta una delle mete più interessanti e suggestive fra gli itinerari turistici della della provincia, per gli ambienti, i mobili nobiliari d’epoca, la disposizione esterna e il parco con i suoi giochi: un raro esempio nella Provincia Iblea di una costruzione che risente di un gusto ottocentesco, tardo-romantico, dovuta al Barone Corrado Arezzo.

La storia del castello, che in realtà’ è una grande dimora nobiliare del tardo ‘800, comincia fra il x e l'xI secolo ad opera degli arabi che vi costruirono un piccolo numero di abitazioni nelle vicinanze di una fonte di acqua fresca o meglio chiamata Fonte della Salute, che gli arabi chiamarono Ayn as Jafatche poi trasformato in dialetto locale Ronna-fuata, e quindi l’attuale Donnafugata (donna rapita connesso alla tradizione secondo la quale nel castello sarebbe stata rinchiusa la regina Bianca di Navarra rapita dal Conte Bernardo Cabrera) .

IL castello vero e proprio è’ preceduto da un ampio sentiero, ai cui lati si trovavano le stalle e le dimore dei contadini che lavoravano alle dipendenze del Barone. La facciata principale ha un ingresso, sul quale scorre una grande terrazza, alle cui estremità’ si elevano due torrioni circolari con delle scalette di accesso. Oltre la terrazza si eleva una loggetta in stile gotico-veneziano, mentre sotto si allargano grandi balconi nello stesso stile della loggetta arricchiti di belle sculture. Fra la loggetta e i balconi, sulla facciata principale si trovano incastonati 5 stemmi di case nobiliari, tra i quali quelli della famiglia Arezzo rappresentato da 4 ricci inquartati.

Il castello di Donnafugata, occupa una superficie di 2500 mq per un totale di 122 vani, dei quali i più’ importanti per l’arredo e la bellezza dei decori sono al primo piano, mediante il quale si accede da una scalinata in pietra di pece tipica della zona del ragusano. La prima e la più’ grande delle sale che si visitano e’ il salone stemmi o delle armature, sulle cui pareti sono dipinti i simboli araldici delle più’ importanti famiglie siciliane. Prima di proseguire per la lunga serie di corridoi, che portano alle altre stanze, si apre il balcone d’inverno, fruibile anche nei mesi invernali e molto pittoresco per il gran numero di vetrate che danno sul parco verde.

Proseguendo per il tour castello di Donnafugata, la stanza successiva è il salottino del barone dove alcuni quadri raffigurano la madre del barone, un ufficiale francese e lo stesso barone Arezzo. Notevoli sono anche il salone degli specchi, la sala del biliardo, la stanza della musica, l’appartamento del vescovo, la pinacoteca, con infine la già citata stanza da letto della Principessa Bianca di Navarra.

Dopo aver visitato gli ambienti interni, e’ d’obbligo un tour per l’immenso parco circondato da Ficus macrophylla secolari, le cui foglie venivano utilizzate dalla baronia di Donnafugata come cartoline che il locale ufficio postale spediva regolarmente. Il Barone Arezzo in quanto viaggiatore, musicista e amante del verde esotico, realizzò’ il parco come luogo di svago per la calde serate siciliane intrattenendo i suoi ospiti con scherzi e giochi d’acqua. Infatti, all’interno del parco troviamo un labirinto, le grotte artificiali, un piccolo tempietto circolare e una coffee-house dove al mattino il barone aveva l’abitudine di prendere un ristoro.

Attualmente, nei bassi del castello di Donnafugata sono in corso i lavori di restauro destinati ad accogliere il Museo del Costume (Giugno 2017), che ospitera’ 5000 pezzi, tra abiti ed oggetti, della collezione Arezzo Trifiletti datati tra il 1200 e il 1930.